Bruxismo e Serramento: quando lo stress accumulato provoca danni all’apparato stomatognatico

(a cura del dott. Lorenzo Stefani)

Il termine generico “parafunzioni orali” include una serie di comportamenti anomali delle strutture orali e dei muscoli associati che possono essere strettamente connessi ad alcune delle esigenze fisiologiche funzionali più importanti, come la masticazione, la comunicazione, la deglutizione o la respirazione.

Le parafunzioni orali più comuni sono:

  • Serramento: come suggerisce il nome, indica il fenomeno di serrare i denti senza sfregarli.
  • Bruxismo: indica il movimento laterale o verticale dei denti superiori e inferiori in modo vigoroso e ripetitivo.
  • Succhiare il pollice o il ciuccio: questo comportamento è comune nei bambini e spesso scompare con l’età. Quando persiste oltre l’età appropriata, può influenzare l’allineamento dei denti e la forma del palato.
  • Mordere oggetti non edibili: alcune persone hanno l’abitudine di mordere penne, matite o le unghie. Questo può causare traumatismi a livello dello smalto dei denti e potenzialmente danneggiare le strutture dentali.
  • Masticare le guance o le labbra: questa tendenza, spesso, si manifesta in modo inconsapevole e può provocare irritazione, ferite e infiammazione delle mucose orali.

L’oggetto di questo approfondimento sono il Bruxismo e il Serramento.

Il Bruxismo, come detto precedentemente, è una condizione caratterizzata dal serrare o digrignare i denti in modo involontario e spesso incontrollabile. Può manifestarsi sia di giorno che di notte, anche se il bruxismo notturno è più comune. Le persone affette da bruxismo tendono a stringere i denti con forza e a sfregarli l’uno contro l’altro in movimenti laterali o verticali. Questo può causare danni ai denti, all’articolazione temporomandibolare e ai tessuti circostanti.

I sintomi di questa parafunzione includono dolori alla mandibola, ai muscoli del viso e del collo, mal di testa, sensibilità dei denti, usura della superficie occlusale dei denti, problematiche a carico dell’Articolazione Temporo-Mandibolare e disturbi del sonno.

Il Serramento è invece contraddistinto da un’intercuspidazione intensa e prolungata dei denti delle due arcate. Anche questo fenomeno si verifica più frequentemente durante la notte e porta a gravi effetti sullo smalto degli elementi dentali e sui muscoli masticatori.

La sintomatologia legata al serramento comprende dolori ai muscoli masticatori, della testa e del collo, lesioni simili a lame di coltello a livello dei colletti dentali, cicatrici a livello delle guance e della lingua, problematiche a carico dell’Articolazione Temporo-Mandibolare e disturbi del sonno.

Le cause esatte di queste due parafunzioni non sono ancora del tutto chiare, ma si ritiene che una combinazione di fattori possa contribuire al suo sviluppo. Tra quelli noti ci sono lo stress, l’ansia, la tensione emotiva, una cattiva occlusione dentale (quando i denti superiori e inferiori non si allineano correttamente) e alcune mal occlusioni dentali, come ad esempio il morso incrociato.

Nel caso si sospetti di soffrire di bruxismo, è consigliabile consultare un dentista o un medico specializzato per una valutazione accurata.

Per quanto riguarda il trattamento, dipende dalla gravità del bruxismo e dai suoi effetti sui denti e sulla salute generale. In molti casi possono essere utili le misure di gestione dello stress, l’adozione di abitudini rilassanti prima di coricarsi e la riduzione dei fattori scatenanti la parafunzione.

In alcuni casi, l’odontoiatra può suggerire l’utilizzo di un bite (un dispositivo protettivo da posizionare sui denti durante il sonno) per prevenire l’usura e la rottura dei denti.

La costruzione di questo tipo di dispositivo necessita di un’estrema precisione e, per tale motivo, sono necessari più appuntamenti a distanza di qualche giorno l’uno dall’altro. Questo permette all’apparato stomatognatico di abituarsi alla presenza del bite, riducendo lo stress a carico dell’Articolazione Temporo-Mandibolare e del tavolato occlusale, e al clinico di verificare che il “nuovo” ingranaggio occlusale sia congruo alle funzioni orali.

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