(a cura del dott. Lorenzo Stefani)

Depositi calcarei che crescono attorno ai denti

Il tartaro dentale è un deposito di colore giallo o marrone che si forma intorno ai denti che aderisce allo smalto e può essere rimosso solo dal dentista.

Il tartaro può formarsi al di sopra del bordo gengivale (tartaro sopra gengivale) o in alcuni casi anche al di sotto (tartaro sotto gengivale).

La causa principale è una cattiva igiene orale. Infatti, la formazione di tartaro è sempre preceduta dalla formazione di placca batterica. Quest’ultima è in grado di associarsi ai sali calcarei e ai fosfati contenuti nella saliva formando una concrezione dura e particolarmente adesiva. La composizione chimica ed il pH della saliva sono quindi due dei principali fattori che predispongono il soggetto al tartaro dentale.

Non a caso i depositi maggiori si trovano con più facilità in corrispondenza delle ghiandole salivari presenti sulla superficie vestibolare dei molari superiori e sulla superficie linguale degli incisivi inferiori.

Una volta che il tartaro si è formato attorno ai denti, crea una sorta di barriera che impedisce alla saliva e agli strumenti per l’igiene orale di raggiungere la superficie del dente. Questo, indirettamente, causa un aumento dell’attività batterica.

Ci sono due metodi per rimuovere il tartaro dalla superficie dei denti: la terapia manuale con curette (foto a sinistra) e la terapia con ultrasuoni (foto a destra)

Entrambe le terapie si sono mostrate efficaci in letteratura per rimuovere il tartaro.

Dopo questa operazione è opportuno informare i pazienti che si potrà verificare un aumento di sensibilità al caldo e al freddo. Questo è dovuto al fatto che l’attività batterica ha avuto come esito una parodontite e, di conseguenza, una perdita di osso. Le radici dei denti si trovano quindi improvvisamente “scoperte” e devono mettere in atto dei meccanismi di desensibilizzazione.

A volte, se questa ipersensibilità perdura per un lungo periodo si può optare per dei trattamenti desensibilizzanti.

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Il tartaro dentale è un deposito di colore giallo o marrone che si forma intorno ai denti che aderisce allo smalto e può essere rimosso solo dal dentista.

Il tartaro può formarsi al di sopra del bordo gengivale (tartaro sopra gengivale) o in alcuni casi anche al di sotto (tartaro sotto gengivale).

La causa principale è una cattiva igiene orale. Infatti, la formazione di tartaro è sempre preceduta dalla formazione di placca batterica. Quest’ultima è in grado di associarsi ai sali calcarei e ai fosfati contenuti nella saliva formando una concrezione dura e particolarmente adesiva. La composizione chimica ed il pH della saliva sono quindi due dei principali fattori che predispongono il soggetto al tartaro dentale.

Non a caso i depositi maggiori si trovano con più facilità in corrispondenza delle ghiandole salivari presenti sulla superficie vestibolare dei molari superiori e sulla superficie linguale degli incisivi inferiori.

Una volta che il tartaro si è formato attorno ai denti, crea una sorta di barriera che impedisce alla saliva e agli strumenti per l’igiene orale di raggiungere la superficie del dente. Questo, indirettamente, causa un aumento dell’attività batterica.

Ci sono due metodi per rimuovere il tartaro dalla superficie dei denti: la terapia manuale con curette (foto a sinistra) e la terapia con ultrasuoni (foto a destra)

Entrambe le terapie si sono mostrate efficaci in letteratura per rimuovere il tartaro.

Dopo questa operazione è opportuno informare i pazienti che si potrà verificare un aumento di sensibilità al caldo e al freddo. Questo è dovuto al fatto che l’attività batterica ha avuto come esito una parodontite e, di conseguenza, una perdita di osso. Le radici dei denti si trovano quindi improvvisamente “scoperte” e devono mettere in atto dei meccanismi di desensibilizzazione.

A volte, se questa ipersensibilità perdura per un lungo periodo si può optare per dei trattamenti desensibilizzanti.

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