(a cura del dott. Lorenzo Stefani)

Il primo indice di una cattiva igiene orale

La placca dentale è formata da una colonia di diverse specie batteriche che si organizzano a formare un cosiddetto biofilm. Il biofilm batterico ha una struttura particolare, in cui i batteri più sensibili si posizionano nella porzione più profonda mentre quelli più resistenti si posizionano più superficialmente.

Oltre a questa organizzazione, la colonia batterica produce e si ricopre attraverso una membrana polimerica che la rende difficilmente attaccabile.

Questa composizione rende estremamente complessa la rimozione della placca e permette ai batteri di proliferare indisturbati lungo la superficie del dente. Inoltre, la membrana del biofilm permette l’ingresso alle sostanze nutritive e, di conseguenza, permette agli zuccheri introdotti con la dieta di raggiungere i batteri.

I batteri si nutrono di zuccheri e rilasciano degli acidi come prodotto della digestione; i denti sono sensibili a questi acidi e subiscono una demineralizzazione.

Ci sono due tipi di placca dentale: la placca sopragengivale e la placca sottogengivale; quella sopragengivale, soprattutto sulle superfici occlusali, permane per un lasso di tempo ridotto sui denti per via delle componenti antibatteriche presenti nella saliva e per la frizione meccanica sviluppata dai denti in masticazione e in deglutizione.

Per eliminare le restanti colonie batteriche sopragengivali, quelle che si assemblano nelle zone in cui i denti non entrano in contatto, è necessario l’utilizzo dello spazzolino, in associazione alle paste dentifricie.

La placca sottogengivale invece è molto più difficile da rimuovere perché si posiziona nei distretti in cui non arriva la saliva e in cui non c’è contatto tra i denti. Di conseguenza, introdurre il filo interdentale nelle manovre di igiene orale domiciliare quotidiane risulta fondamentale al fine di rimuovere la placca presente nel solco gengivale.

Riassumendo, i batteri che permangono a lungo nel cavo orale si organizzano in strutture altamente specializzate e resistenti che possono danneggiare i denti. Il cavo orale ha dei meccanismi di difesa naturali che sono rappresentati da saliva e dalla frizione tra i denti ma per mantenere un buono stato di salute è necessario mettere in atto delle manovre di igiene orale domiciliare quotidianamente; queste sono rappresentate dall’uso dello spazzolino, in associazione al dentifricio, e dal filo interdentale.

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La placca dentale è formata da una colonia di diverse specie batteriche che si organizzano a formare un cosiddetto biofilm. Il biofilm batterico ha una struttura particolare, in cui i batteri più sensibili si posizionano nella porzione più profonda mentre quelli più resistenti si posizionano più superficialmente.

Oltre a questa organizzazione, la colonia batterica produce e si ricopre attraverso una membrana polimerica che la rende difficilmente attaccabile.

Questa composizione rende estremamente complessa la rimozione della placca e permette ai batteri di proliferare indisturbati lungo la superficie del dente. Inoltre, la membrana del biofilm permette l’ingresso alle sostanze nutritive e, di conseguenza, permette agli zuccheri introdotti con la dieta di raggiungere i batteri.

I batteri si nutrono di zuccheri e rilasciano degli acidi come prodotto della digestione; i denti sono sensibili a questi acidi e subiscono una demineralizzazione.

Ci sono due tipi di placca dentale: la placca sopragengivale e la placca sottogengivale; quella sopragengivale, soprattutto sulle superfici occlusali, permane per un lasso di tempo ridotto sui denti per via delle componenti antibatteriche presenti nella saliva e per la frizione meccanica sviluppata dai denti in masticazione e in deglutizione.

Per eliminare le restanti colonie batteriche sopragengivali, quelle che si assemblano nelle zone in cui i denti non entrano in contatto, è necessario l’utilizzo dello spazzolino, in associazione alle paste dentifricie.

La placca sottogengivale invece è molto più difficile da rimuovere perché si posiziona nei distretti in cui non arriva la saliva e in cui non c’è contatto tra i denti. Di conseguenza, introdurre il filo interdentale nelle manovre di igiene orale domiciliare quotidiane risulta fondamentale al fine di rimuovere la placca presente nel solco gengivale.

Riassumendo, i batteri che permangono a lungo nel cavo orale si organizzano in strutture altamente specializzate e resistenti che possono danneggiare i denti. Il cavo orale ha dei meccanismi di difesa naturali che sono rappresentati da saliva e dalla frizione tra i denti ma per mantenere un buono stato di salute è necessario mettere in atto delle manovre di igiene orale domiciliare quotidianamente; queste sono rappresentate dall’uso dello spazzolino, in associazione al dentifricio, e dal filo interdentale.

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