(a cura del dott. Lorenzo Stefani)

La carie è una patologia degenerativa e destruente a carico dei tessuti duri di un elemento dentale

Questo processo patologico ha inizio più frequentemente sulla superficie occlusale o a livello interprossimale, ovvero fra un dente e l’altro.

Gli agenti responsabili della carie e della sua progressione sono i batteri del cavo orale che, una volta organizzati in colonie e formata la placca, rilasciano i prodotti della loro digestione sulla superficie del dente.

Questi prodotti della digestione non sono altro che acidi e il dente, formato da cristalli di fosfato di calcio, subisce l’azione di questi acidi, sgretolandosi. Inizia in questo modo il processo di cavitazione che porterà questi batteri verso la polpa del dente.

Una volta formata questa cavità, la progressione della carie può essere più o meno rapida a seconda di diversi fattori:
1. Batteri
2. Saliva
3. Dieta

Chiaramente la presenza di una grande quantità di batteri è un aspetto decisivo per la progressione della carie. Risulta infatti abbastanza intuitivo che una maggior quantità di batteri implica anche che ci sia una produzione più intensa di acidi.

La saliva è un altro aspetto da considerare: quest’ultima, infatti, è ricca di sostanze antibatteriche ma anche di enzimi che favoriscono la digestione. Inoltre, la saliva contribuisce a mantenere neutro il Ph del cavo orale, rendendo più difficile la disgregazione dei cristalli che compongono gli elementi dentali.

La dieta, infine, determina le risorse a disposizione dei batteri: una dieta ricca di zuccheri e carboidrati complessi favorisce i batteri che trovano più nutrimento e sono quindi liberi di riprodursi e di progredire nella loro azione cariosa. Viceversa, una dieta bilanciata e ricca di fibre contribuisce alla rimozione della placca in maniera naturale.

Una corretta igiene orale, una dieta bilanciata e un’idratazione idonea possono quindi ridurre il progredire della carie ma non possono eliminarla completamente. Una volta creata, la cavità non può regredire spontaneamente; può accadere invece che in seguito ad una carie con progressione rapida, il fluoro e il calcio contenuti nella saliva vadano a ricoprire la carie, creando una sorta di guscio che rende quasi invisibile la cavità, come si può notare nell’esempio sottostante.

In questi casi, solo un’indagine radiografica può permettere al clinico l’individuazione del processo carioso.
La carie, come detto in precedenza, tende a progredire verso la polpa perché questo è il tragitto che offre la minor resistenza ai batteri. Lo smalto, infatti, è sicuramente molto più duro della sottostante dentina.
Tutto ciò genera una sintomatologia dolorosa, provocata dalla scopertura delle fibre dentinali che si occupano di condurre la sensazione di caldo e freddo. Per tale motivo il “mal di denti” si avverte di solito con un’aumentata sensibilità al caldo e al freddo.
In questi casi è opportuno rivolgersi immediatamente ad un odontoiatra, prima che la carie raggiunga la polpa e renda impossibile recuperare la vitalità dell’elemento dentale.

Riassumendo:
La carie è una patologia provocata dalla permanenza dei batteri sugli elementi dentali.
Per prevenirla è necessario adottare uno stile di vita idoneo, basato su una dieta bilanciata e una corretta igiene orale.
Nel caso in cui un elemento dentale mostri segni di ipersensibilità al caldo e al freddo è presumibile che ci sia un processo carioso in atto ed è necessario rivolgersi ad un odontoiatra per rimuoverlo il prima possibile.

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La carie è una patologia degenerativa e destruente a carico dei tessuti duri di un elemento dentale

Questo processo patologico ha inizio più frequentemente sulla superficie occlusale o a livello interprossimale, ovvero fra un dente e l’altro.

Gli agenti responsabili della carie e della sua progressione sono i batteri del cavo orale che, una volta organizzati in colonie e formata la placca, rilasciano i prodotti della loro digestione sulla superficie del dente.

Questi prodotti della digestione non sono altro che acidi e il dente, formato da cristalli di fosfato di calcio, subisce l’azione di questi acidi, sgretolandosi. Inizia in questo modo il processo di cavitazione che porterà questi batteri verso la polpa del dente.

Una volta formata questa cavità, la progressione della carie può essere più o meno rapida a seconda di diversi fattori:
1. Batteri
2. Saliva
3. Dieta

Chiaramente la presenza di una grande quantità di batteri è un aspetto decisivo per la progressione della carie. Risulta infatti abbastanza intuitivo che una maggior quantità di batteri implica anche che ci sia una produzione più intensa di acidi.

La saliva è un altro aspetto da considerare: quest’ultima, infatti, è ricca di sostanze antibatteriche ma anche di enzimi che favoriscono la digestione. Inoltre, la saliva contribuisce a mantenere neutro il Ph del cavo orale, rendendo più difficile la disgregazione dei cristalli che compongono gli elementi dentali.

La dieta, infine, determina le risorse a disposizione dei batteri: una dieta ricca di zuccheri e carboidrati complessi favorisce i batteri che trovano più nutrimento e sono quindi liberi di riprodursi e di progredire nella loro azione cariosa. Viceversa, una dieta bilanciata e ricca di fibre contribuisce alla rimozione della placca in maniera naturale.

Una corretta igiene orale, una dieta bilanciata e un’idratazione idonea possono quindi ridurre il progredire della carie ma non possono eliminarla completamente. Una volta creata, la cavità non può regredire spontaneamente; può accadere invece che in seguito ad una carie con progressione rapida, il fluoro e il calcio contenuti nella saliva vadano a ricoprire la carie, creando una sorta di guscio che rende quasi invisibile la cavità, come si può notare nell’esempio sottostante.

In questi casi, solo un’indagine radiografica può permettere al clinico l’individuazione del processo carioso.
La carie, come detto in precedenza, tende a progredire verso la polpa perché questo è il tragitto che offre la minor resistenza ai batteri. Lo smalto, infatti, è sicuramente molto più duro della sottostante dentina.
Tutto ciò genera una sintomatologia dolorosa, provocata dalla scopertura delle fibre dentinali che si occupano di condurre la sensazione di caldo e freddo. Per tale motivo il “mal di denti” si avverte di solito con un’aumentata sensibilità al caldo e al freddo.
In questi casi è opportuno rivolgersi immediatamente ad un odontoiatra, prima che la carie raggiunga la polpa e renda impossibile recuperare la vitalità dell’elemento dentale.

Riassumendo:
La carie è una patologia provocata dalla permanenza dei batteri sugli elementi dentali.
Per prevenirla è necessario adottare uno stile di vita idoneo, basato su una dieta bilanciata e una corretta igiene orale.
Nel caso in cui un elemento dentale mostri segni di ipersensibilità al caldo e al freddo è presumibile che ci sia un processo carioso in atto ed è necessario rivolgersi ad un odontoiatra per rimuoverlo il prima possibile.

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